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Al termine di nove giorni di battaglie, la terza edizione del BNL Italy Major ha incoronato nel maschile Ale Galan e Federico Chingotto, nel femminile Ari Sanchez e Paula Josemaria. Ma l’evento romano ha lasciato anche tante altre indicazioni, legate agli incontri ma non solo
24 giugno 2024
Nella settimana abbondante del BNL Italy Major c’è stato tanto, tantissimo. Sia in campo, con una vittoria che promette di cambiare le gerarchie, sia fuori, con varie importanti novità per il presente e il futuro di Premier Padel. L’eredità del torneo 2024 in 10 punti.
IL MIGLIOR TORNEO DEL MONDO
Nel tennis è difficile individuare quale sia il migliore fra i quattro tornei del Grande Slam, perché ognuno ha qualche fattore importante da mettere sul piatto. Mentre fra i Major del padel è difficile… non individuarlo. Perché quello di Roma è il torneo più amato, il più sentito dai giocatori, quello dove si svolgono i meeting più importanti per il futuro (e il presente) del circuito, quello dove le aziende lanciano i nuovi prodotti e via dicendo. È stato così sin dalla prima edizione e così rimane.
LA FINALE DI SAINZ/LLAGUNO
In un circuito dai ritmi sempre più intensi, in campo e nel numero di tornei, impegni, viaggi e via dicendo, le due veterane spagnole stanno facendo miracoli. Sembrava già un risultatone la finale a Santiago del Cile, invece se ne sono subito presa una ancora più importante al Foro Italico, la prima in un Major, giocando un padel diverso da tutte le altre, più lento, più ragionato, per certi versi più bello. Poi, a certi ritmi non è più sufficiente e la batosta in finale l’ha confermato, ma il loro torneo non cambia. Come non cambiano entusiasmo e voglia di mettersi in gioco, in barba alle 39 primavere a testa sulla carta d’identità. Dopo anni e anni di padel lontano dai riflettori, non vogliono mancare (parole loro) alla festa dei giorni nostri.
UN CIRCUITO STRUTTURATO SEMPRE MEGLIO
Nel corso della settimana romana per Premier Padel ci sono state tante novità, in linea con le ambizioni di un progetto che guarda sempre più lontano. È stato nominato un nuovo direttore generale del Comitato Esecutivo (David Serrahima, uomo di grande esperienza nel tennis), che si occuperà della gestione del Tour. In più, è stato nominato un nuovo brand manager e presto verranno svelate altre new entry. Nel giro di poco tempo, il personale permanente del circuito è passato da 10 a oltre 45 persone, a conferma della volontà di strutturarsi meglio per crescere ancora. Migliorata anche l’esperienza per i fan, con il lancio – durante il BNL Italy Major – dell’app ufficiale, e poco prima dell’atteso sito web. In più, sempre nella settimana romana è nata anche l’associazione dei coach professionisti.
Festa per Paula/Ari e i Chingalan: le foto della cerimonia di premiazione
LO SPETTACOLO DEI “CAMPETTI”
La possibilità di mettere piede sul Centrale o sul Pietrangeli resta impareggiabile, ma chi si è trovato a giocare sui campi 7 e 8, specialmente nella sessione serale, ha vissuto un’esperienza altrettanto appagante, in un clima ancora più avvolgente e più festoso. Perché il pubblico è letteralmente a due passi dal campo, sui quattro lati. Si vedono gli sguardi fra i giocatori, si sentono i dialoghi ai cambi di campo, si possono percepire dettagli che nei grandi stadi sfuggono. Chi sta fuori si sente quasi parte del match. Bellissimo.
I DUBBI SU COELLO E TAPIA
Si dice che nello sport i più forti siano in grado di fare la differenza nei momenti importanti, negli appuntamenti più importanti. Un concetto ripetuto anche da Ari Sanchez e Paula Josemaria, che in quattro Major hanno conquistato tre titoli e mancato il quarto per un soffio, dimostrando di meritare davvero il numero uno. Dunque viene qualche dubbio su Arturo Coello e Agustin Tapia: secondo la classifica sono i leader indiscussi del circuito, ma nei Major hanno un rendimento così così. Dei cinque giocati insieme fra 2023 e 2024 ne hanno vinti solamente due. Per i loro standard era già poco il 50% pre-Roma.
IL PUBBLICO CHE CAMBIA
Nella prima edizione del Major, complice l’effetto novità, le tribune erano popolate da appassionati ma anche da tantissimi curiosi, accorsi al Foro Italico ad assistere allo show del padel professionistico, senza interessarsi troppo ai suoi protagonisti. Quest’anno, invece, un buon 90% dei circa 30.000 presenti al BNL Italy Major erano appassionati veri, tifosi che aspettano per un anno intero la possibilità di osservare da vicino i propri idoli, di chiedere un autografo o strappare un selfie. Segno che il padel ha un suo pubblico di aficionados. Così spuntano striscioni (e cartelli) dedicati a questo o quel giocatore, e l’entusiasmo generale ne guadagna.
UN PALCOSCENICO COME IL FORO ITALICO
Di eventi sportivi di primaria importanza, non solo nel tennis, il Foro Italico ne ospita parecchi, a tal punto che il pubblico italiano ha imparato a dare per scontato un palcoscenico simile. Ma non lo è affatto e mai lo sarà, a maggior ragione per i campioni del padel non fino a una dozzina d’anni fa erano ancora abituati a giocare tornei nei club, davanti a pochi spettatori.
GALAN/CHINGOTTO, COPPIA CHE FA BENE AL PADEL
Chi pensava (sì, qualcuno c’era!) che senza Lebron al suo fianco Ale Galan sarebbe tornato uno dei tanti, si è dovuto ricredere in fretta. Il madrileno è un fenomeno, la coppia con Chingotto va fortissimo ed è un gran bene per il padel. Perché non solo vincono, ma giocano con entusiasmo e danno sul serio l’impressione di divertirsi, in campo e fuori. Basta vedere cosa è successo nella semifinale di sabato, dopo la pallata nelle parti basse che ha obbligato Galan a fermarsi qualche minuto. Dopo il rientro in campo, di lì a poco si sono fermati di nuovo. Ma non per il dolore di Galan, bensì perché il suo partner non riusciva proprio a mettere di ridere. Poco elegante? Forse sì. Ma molto genuino.
LA STRUTTURA DEL CALENDARIO
Come ha giustamente detto Paula Josemaria, prima dell’arrivo di Premier Padel tutti i tornei valevano sostanzialmente lo stesso, pertanto ai giocatori veniva difficile dare ad alcuni più importanza che ad altri. Il nuovo circuito, invece, ha una struttura ben definita, con quattro Major e a seguire P1 e P2. Dunque, anche i giocatori stanno imparando a fissare delle priorità e a programmarsi per rendere al meglio negli eventi più importanti tipo Roma. Qualche torneo di categoria P2 ne paga e pagherà le spese, ma è fisiologico visto che in palio ci sono un quarto dei punti che offrono i Major.
EREDITÀ IMMEDIATA
In virtù della novità in calendario del P2 di Genova, stavolta gli appassionati italiani dovranno attendere solamente pochi giorni per rivedere le stelle del circuito nel nostro paese. Anche al Parco di Valletta Cambiaso ci saranno tutti i più forti, per un evento che – udite udite – in termini di campo di partecipazione sarà addirittura migliore del Major. Il motivo? Bea Gonzalez ha recuperato dai problemi al piede e dunque ci sarà, andando a ricomporre – con Delfi Brea – la seconda coppia del Tour. E non è tutto, perché sempre a luglio in Italia (a Cagliari) si giocheranno anche gli Europei. Lo spettacolo, insomma, è solo all’inizio.
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