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Quella della pala è una disciplina estremamente democratica e accessibile a qualsiasi età. L’esempio più lampante è nell’universo dei professionisti, che vede ragazzi di nemmeno vent’anni giocare a fianco di ultra quarantenni, ancora competitivi ad altissimi livelli
24 maggio 2022
Uno degli aspetti alle base del successo internazionale del padel è che si tratta di uno sport alla portata di tutti, estremamente democratico e accessibile a qualsiasi età. L’esempio più lampante è nell’universo dei professionisti, che vede ragazzi di nemmeno vent’anni giocare a fianco di ultra quarantenni, ancora competitivi ad altissimi livelli.
Perché l’evoluzione degli ultimi anni ha sì reso il gioco sempre più veloce e più fisico, ma tattica e visione di gioco rimangono fondamentali per avere successo. In più, lontano da certi livelli lo sforzo fisico richiesto non è dei più impegnativi, date le dimensioni piuttosto ridotte del campo e il fatto che ciascuna metà venga coperta da due giocatori.
Un altro aspetto chiave nella crescita del padel è il fatto che serva davvero poco per iniziare a divertirsi giocando. Per prendere confidenza con certi colpi, determinate posizioni e l’utilizzo delle pareti è necessario stare in campo almeno una ventina di ore, ma chi cerca solo il divertimento lo può trovare già dalle primissime partitelle con gli amici, perché la presenza dei vetri aiuta a tenere la palla in gioco, e non è necessaria chissà quale tecnica per riuscire a rispedirla con continuità dall’altra parte della rete.
Il padel è uno sport accessibile a tutte le età, tanto che ora iniziano ad approcciarlo anche sempre più bambini, sia nei club sia grazie al progetto “Racchette in classe” promosso dalla Federazione Italiana Tennis. La FIT per il 2022 ha investito circa 6 milioni di euro estendendo il percorso – che oltre al padel prevede anche tennis, beach tennis e tennis tavolo – alle scuole secondarie. Non esiste un’età massima per praticare il padel: fino a quando un giocatore se la sente, i campi sono aperti.