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Talento, umiltà, equilibrio. Fernando Belasteguin, da Buenos Aires, non è soltanto una delle leggende della pala, ma è pure un imprenditore di successo e un uomo tenace e altruista. Accanto a Coello, più giovane di lui di 23 anni, sta per dare spettacolo anche a Roma
23 maggio 2022
Non è solo un ex numero 1 del mondo, una leggenda del suo sport e ancora oggi uno dei migliori giocatori del pianeta padel. Fernando Belasteguin è un vero e proprio simbolo dello sport della pala, un ambasciatore che da atleta puro si è trasformato in atleta-imprenditore, capace coi suoi centri di padel in giro per il mondo (sono 17, ad oggi) di far sbocciare l'amore per la disciplina anche laddove prima non si era ancora sviluppata una vera popolarità di massa.
Belasteguin, nato nei dintorni di Buenos Aires 43 anni fa, continua a frequentare il circuito internazionale, col suo gioco fatto di (tanto) talento, ancora pienamente competitivo al cospetto delle nuove generazioni. Oggi lo fa con Arturo Coello, spagnolo di Valladolid, anni 20. Una coppia che potrebbe, anagraficamente, essere quella di un padre con un figlio. Tanto che, quando Coello veniva al mondo, il suo attuale compagno arrivava a toccare la vetta della graduatoria mondiale.
Il duo Bela/Coello è nato nel 2021, dopo il breve intermezzo di Fernando con Sanyo Gutierrez. “Per me – ha detto il campione argentino – averlo a fianco ha un doppio significato: voglio aiutarlo a lanciarsi nel Tour perché è un grande talento e ha ambizioni importanti, ma dal mio punto di vista si tratta anche di ringiovanire un po', di tornare ad avere gli stimoli che avevo alla sua età. Ma nel caso dovessi capire che non sono la spalla adatta a lui, mi farò da parte”.
Umiltà e lavoro, con tanta classe a corredo: sono queste le chiavi per capire i motivi del fenomeno Bela, una specie di Roger Federer della pala, per chi frequenta i palcoscenici del tennis. Uno che col padel ci vive e ci lavora, ma che del padel è soprattutto un appassionato. Accanto all'altro argentino Juan Martin Diaz, ha vinto tutto quello che si poteva. In totale ha in bacheca 160 (!) titoli internazionali, e altri se ne aggiungeranno.
A Roma, per la prima edizione dell'Italy Major Premier Padel, è atteso come uno dei grandi. Uno di coloro per cui vale sempre la pena comprare il biglietto. Uno da cui imparare, perché ogni partita di Bela è una piccola lezione di tattica e di equilibrio. Un gioco di strategia che esalta il padel come disciplina intelligente, giocata di testa e di cuore, prima che con i muscoli.
Mentre nel mondo è una stella che si avvia – con ritardo non certo imputabile al diretto interessato – a essere conosciuta ovunque ci sia padel, in Argentina Belasteguin è qualcosa in più. È un esempio che, attraverso la sua popolarità, riesce a restare connesso con la sua terra e con la sua gente. I proventi della sua autobiografia, lanciata nel 2015, gli hanno consentito di raccogliere fondi da devolvere a progetti per aiutare i bambini argentini, in modo particolare nella città dove è nata la Escuela Especial de Pádel che porta il suo nome, Bolivar.
Oggi Fernando è numero 10 del ranking Fip, non lontanissimo peraltro dal numero 5. Un buon torneo all'Italy Major Premier Padel di Roma potrebbe farlo salire ulteriormente. Ma al di là dei numeri, al di là dei risultati delle partite, le leggende come lui si vedono da altro. Da quello che lasciano a coloro – e per Bela saranno tanti – che arrivano per ammirare certe magie altrimenti impossibili da vedere. O da quello che faranno per il padel anche nella loro seconda vita, quella che li attende dopo il professionismo.