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Intervista a Carolina Orsi, la migliore italiana nel ranking FIP. Romana, figlia dell'ex portiere della Lazio Fernando Orsi, racconta l'importanza dell'apertura alle donne del circuito Premier Padel
di Alessandro Mastroluca | 07 giugno 2023
"In poche settimane sono cambiati completamente gli obiettivi". Parola di Carolina Orsi, la prima italiana nel ranking FIP (Federazione Internazionale Padel), entrata tra le prime venti nella Race del World Padel Tour, la classifica che come l'omologa graduatoria tennistica prende in considerazione i risultati stagionali e qualifica per il Master di fine stagione. "Un obiettivo sogno" ci ha spiegato, diventato molto più concreto.
Nelle ultime settimane ha avviato una partnership senza precedenti per una padelista italiana con l'ex numero 1 Patty Llaguno, numero 12 nel ranking FIP e 15 nella classifica del World Padel Tour. I risultati sono arrivati subito. Orsi è diventata la prima italiana nei quarti di un torneo WPT (a Copenhagen) e poi la prima a riuscirci in un evento della categoria Master, più prestigiosa, a Marbella. In poco tempo, sono cambiati gli orizzonti della stagione.
Figlia di Fernando Orsi, portiere della Lazio per dodici stagioni (1982-1985, 1989-1998) e oggi opinionista per radio e tv, Carolina ha provato tanti sport, dal nuoto al tennis, dalla danza al calcio a 5 in cui ha vinto anche una Coppa Italia. Segnava tanto, calciando soprattutto con il piede destro. Ma a padel è mancina.
Romana, laureata in Scienze Motorie e con un master in Management Sportivo, si è trasferita da qualche anno a Madrid. Sarebbe felicissima di scendere in campo sul Centrale del Foro Italico per il BNL Italy Major Premier Padel, il primo torneo combined del circuito, il tour mondiale ufficiale di padel e l'unico governato dalla International Padel Federation (FIP) e sostenuto dalla Professional Padel Association (PPA). "Spero solo nel caso di non emozionarmi troppo, perché altrimenti non la tiro di là, e di godermi la situazione" ci racconta.
Cosa manca al padel in Italia per colmare il gap con le top player con cui si sta confrontando settimana dopo settimana?
Lo dico spesso, penso che ci voglia molto tempo. Basta vedere nel ranking quante sono le spagnole tra le prime 50 e che età hanno: ce ne saranno una ventina Under 30 o Under 25. In Italia ci siamo sette, otto giocatrici che frequentiamo il World Padel Tour, ma non vedo alle mie spalle chi può darci il cambio. Il padel in Italia è nato da poco, magari l'avessi conosciuto dieci anni fa. E' normale che ci voglia del tempo. I centri sportivi, la Federazione stanno investendo tanto sullo sviluppo delle scuole padel, dobbiamo semplicemente attendere.
In questo percorso quanto è significativo l'accordo che ha aperto anche alle donne il Premier Padel?
E' importantissimo. Il padel femminile piace molto agli appassionati. Il padel maschile è stupendo ma per chi lo gioca è impossibile da imitare. E' surreale. Non puoi arrivare a fare determinate azioni che fanno nel padel professionistico maschile. Il padel femminile essendo molto più tattico e ragionato piace tanto all'amatore, è importantissimo che ci siano anche i tornei femminili nel circuito.
Come immagina la sua prima partita nel BNL Italy Major Premier Padel a Roma?
Non so se giocherò, non prevedo il futuro. Da romana sarei felicissima di giocare davanti a tantissime persone della mia città. Spero solo nel caso di non emozionarmi troppo, perché altrimenti non la tiro di là, e di godermi la situazione di Roma, del Centrale o degli altri campi del Foro Italico.
Leggi l'intervista completa sul sito della Federazione Italiana Tennis e Padel